I Samurai
Il Samurai è una figura militare che prese piede durante il periodo del Giappone Feudale. Egli apparteneva ad una classe nobile e aveva il compito di servire, tanto che il suo nome significa per l’appunto Colui che serve. Di solito i Samurai erano devoti al proprio Daimyo, se questo era morto o ne avevano perso il favore, venivano chiamati Ronin.
Questi militari erano di una casta decisamente colta ed oltre a conoscere le arti marziali, praticavano l’arte zen che comprendeva il Cha no yu, lo Shudo… La loro funzione militare però con il tempo scemò e la loro figura veniva utilizzata solo per burocrazia; la spada utilizzata essenzialmente in cerimoniali. La colpa della demolizione della casta dei Samurai fu anche da scovare nel Rinnovamento Meiji nel XIX secolo che decretò la nascita di un esercito nazionale in stile occidentale.
Ma torniamo a parlare dell’accezione tradizionale di Samurai. La parola nasceva nel periodo Heian ed era pronunciata Saburai, solo nel periodo Edo la parola mutò in Samurai. Esistono molti sinonimi per decretare la figura del samurai, possiamo elencare la parola Buke, quella di Mononofu, Musha, Shi, Tsuwamono…
Caratteristiche dei Samurai erano le armi, molto variegate: la Katana era quella principale poiché la leggenda ricordava che proprio in questa particolare spada risiedesse l’anima del Samurai.
Altre armi indispensabili del Samurai erano l’arco e in successione, la polvere da sparo e il moschetto, introdotti dopo il XVI secolo. L’arco giapponese era un’arma molto potente poiché le sue dimensioni potevano lanciare la freccia ad oltre 100 metri di distanza con una precisione notevole. Poteva essere utilizzato sia a piedi che a cavallo: la pratica di tirare con l’arco da cavallo venne definita Yabusame.
Altra arma molto utilizzata dai Samurai nel XV secolo era la lancia, arma del resto molto popolare, chiamata yari.
I Samurai erano oltretutto molto ligi al codice d’onore e se era strettamente necessario potevano andare incontro al Suicidio Rituale chiamato Seppuku. In occidente di solito viene chiamato Harakiri anche se quest’ultimo presenta delle differenze molto nette con il Seppuku.
Letteralmente Seppuku significa taglio dello stomaco mentre Harakiri vuol dire taglio del ventre e di solito veniva effettuato come espiazione di una colpa commessa. Secondo la tradizione il ventre era la sede dell’anima dunque l’Harakiri aveva un particolare significato simbolico, ossia quello di mostrare come la propria anima fosse priva di tutte le colpe.